Oggetto:
La rivoluzione di Di Battista (M5S) - la tragedia palestinese – Via
Tasso – Italia protagonista per la pace
Cari
Presidente della Repubbica Giorgio Napoletano, Presidente del
Consiglio Enrico Letta, Deputati del Parlamento italiano,
Alessandro
Di Battista, M5S, ha affermato che è il suo Movimento che risolverà
i problemi dell'Italia, ma nella maniera che è dei “movimenti
rivoluzionari” come il M5S, i quali “vincono o perdono, non
pareggiano mai”.
Come
attivisti per la pace, ci interessa la posizione di Di Battista
perché, nella sua qualità di Vicepresidente della Commissione
Affari Esteri e Comunitari del parlamento italiano, si è occupato
recentemente della Palestina visitando fugacemente i Territori
palestinesi occupati – ma a quel gesto isolato è seguito il
silenzio e l'assoluta mancanza di iniziative.
Mentre
in tutto il Mondo Arabo e nella Palestina, che è problema di casa
nostra, del nostro Mediterraneo, la situazione degenera
drammaticamente e rischa di deflgrare in maniera rovinosa. Un
provvedimento indispensabile è premere sul governo israeliano perché
determini un allentamento di tensione con il Mondo Arabo, eliminando
almeno, e da subito, alcune delle più disumane storture della sua
occupazione militare dei Territori palestinesi occupati (questa la
definizione ufficiale Onu e organismi internazionali).
Una
di queste storture sono le sue carceri piene di prigionieri politici:
migliaia (oltre 5.000), anche con una minoranza di delinquenti
comuni, ma per lo più patrioti. Che di patrioti si tratti lo
dimostra la sceneggiata delle “liberazioni di massa” che
periodicamente Israele concede al governo di Abbas.
Del
resto, come può essere diversamente, dal momento che, nei
Territori occupati, palestinesi e arabi sono sottoposti alla legge
militare? Al contrario degli ebrei che rispondono alla magistratura
civile. Esattamente come le infami Pass Laws nell'apartheid
sudafricano. E peggio, perché in Palestina vigono da oltre 65 anni,
il più lungo periodo di apartheid di stato della storia
contemporanea.
Le
carceri israeliane non sono luoghi di detenzione per criminali, ma
sono tante famigerate Spielberg
(Pellico Maroncelli, i patrioti del nostro Risorgimento),
Robbeneiland
(Nelson Mandela e
tutta la Resistenza sudafricana), Via Tasso (luogo di reclusione e
tortura da parte delle SS
per oltre 2000 antifascisti): penitenziari politici di repressione
dello Stato occupante dove segregare e punire, seviziando e negando
diritti, i patrioti palestinesi.
Il
2 dicembre ci sarà un bilaterale Italia-Israele a Torino. Questa
deve essere una delle richieste del nostro governo: Israele liberi
subito i prigionieri politici chiusi nelle sue carceri. È una
richiesta dovuta, se il nostro paese vuol essere con i fatti uno
Stato democratico!
Attivandosi
anche per la rivoluzione finale, che sarà la creazione di un unico
Stato democratico e laico per tutti i suoi cittadini, palestinesi e
ebrei, dal Mediterraneo al Giordano, basato su una costituzione
democratica e la Dichiarazione universale dei diritti umani, che
garantisca a tutti la libertà e pari diritti, senza discriminazioni
sulla base di etnia, religione, sesso, colore della pelle, lingua,
nazionalità, opinione politica, origine sociale e luogo di nascita,
e realizzi una pace stabile e definitiva in quella zona, focolaio di
tensione in tutto il Mondo Arabo, alle porte di casa nostra.
Siamo
convinti che, con i poteri conferitiLe dalla Costituzione democratica
e repubblicana, si attiverà, signor Presidente, perché il governo
italiano nato dalla Resistenza sia all'altezza della sua naturale
missione di pace e legalità.